L'Arciconfraternita di Misericordia di Lucca, fondata su modello della Misericordia di Firenze che operava gia' nel XIII secolo, costituisce la più antica associazione di volontariato della città. Già in antico le Confraternite erano associazioni di fedeli erette per l'esercizio delle opere di pietà e di carità, con una propria organizzazione interna, costituite con un decreto dell'autorità religiosa.

All'origine della Misericordia di Lucca si collocano due confraternite:

la più antica è la Compagnia del Santissimo Nome di Gesù, detta dei poveri, costituita nel 1540 dal padre Raffaello Narbonese, che cura il trasporto dei corpi dei poveri al luogo di sepoltura e, successivamente, anche l'assistenza degli infermi.


Più recente è la costituzione della Compagnia del Santissimo Crocifisso, poi denominata - della Carità Cristiana -, che risale al 1664, per iniziativa di alcuni giovani che si incontravano a pregare di fronte all'edicola di un piccolo Crocifisso posta in Via S. Andrea, all'incrocio con la Via Altogradi, tuttora venerato dai confrati della Misericordia. Anche questa confraternita provvede a molte opere di carità, in particolare alla sepoltura dei poveri deceduti presso l'Ospedale di S. Luca di via Galli Tassi. Dal 1819 questa Compagnia, dopo aver peregrinato a Lucca da un oratorio all'altro, risiede nella chiesa di S.Salvatore ed estende le sue attività al soccorso e alla cura degli infermi, che vengono assistiti anche a domicilio.

Le due Compagnie sono le uniche associazioni religiose lucchesi che, per la loro insostituibile opera di carità sopravvivono alle confische e agli editti anticlericali di Napoleone e dei Baciocchi, finchè con decreto del 20 gennaio 1860 il Governo provvisorio della Toscana istituisce l'Arciconfraternita di Misericordia di Lucca, cambiando nome alla Compagnia della Carità Cristiana ed annettendo ad essa la Compagnia del SS. Nome di Gesù.

Particolarmente importante fu l'attività della Misericordia durante il periodo bellico, nonostante la carenza di mezzi e di uomini; nei momenti più difficili, quando mancavano gomme e benzina per gli automezzi, furono ripristinate le lettighe a mano; in quegli anni il correttore, Don Fortunato Orsetti, fu artefice instancabile per la cittadinanza dei servizi sanitari e funebri.

La storia della Misericordia ci fa capire come essa abbia sempre agito in nome della carità cristiana e della solidarietà; i confrati, quasi cinque secoli fa, iniziarono con la sepoltura dei poveri e l'assistenza degli infermi.

A questa storia, in ogni epoca, hanno contribuito uomini e donne di tutti i ceti sociali della città, dai nobili ai commercianti, dagli imprenditori agli operai, accomunati dalla volontà di alleviare sofferenze, seppellire i morti, dare conforto agli indigenti; un servizio reso con la "buffa" nera calata sugli occhi per mantenere quell'anonimato che rende più gradito il gesto a chi lo riceve e non dà vanto a chi lo compie, così che "non sappia la tua sinistra quello che fa la destra" e si possa sempre dire soltanto che "Dio ne renda merito".

Oggi il gesto viene ripetuto con i nuovi bisognosi: non solo i poveri, gli ammalati e gli infortunati, ma gli anziani soli, i portatori di handicap, gli extracomunitari, le potenziali vittime dell'usura.

In tale prospettiva la Misericordia costituisce non solo un servizio di volontari che sopperisce in qualche modo alle lacune del servizio pubblico o che corre con le sue ambulanze a soccorrere infortunati, feriti ed infartuati, ma soprattutto una militanza continua nel dare con gioia, nel fare agli altri, nel testimoniare la fede con le opere.

Si deve aggiungere che presso la Misericordia si è costituita ed ha trovato sede la sezione di Lucca dell' Associazione Volontari Ospedalieri (A.V.O.), i cui volontari, dopo uno specifico corso, prestano opera di assistenza e conforto ai degenti dell'Ospedale cittadino.

Gli impegni di oggi si pongono in continuitaà con la storia secolare dell'associazione. Ma oggi la Misericordia è chiamata ad affiancare alla tradizionale opera in soccorso dei bisognosi una più incisiva azione per abbattere alla radice le cause stesse del bisogno, e per questo l'associazione si impegna ad affermare e promuovere, in ogni ambito sociale, la civiltà dell'amore e della solidarietà verso i poveri, i deboli e gli emarginati.


Il periodo iniziale, segnato dalla necessità di superare le difficoltà derivanti dalla fusione delle due storiche confraternite, non fu facile; ma già nel 1871, con la nomina a Proposto del marchese Alessandro Tucci i disagi vengono superati e l'Arciconfraternita di Misericordia cresce e si afferma nella città.

Affermazione che viene poi consolidata, a partire dal 1898, dal Proposto conte Cesare Sardi, che guidò l'associazione fino al 1920 facendole assumere un ruolo di tutto rilievo non solo in città, ma anche in Toscana. Intanto, nel 1890, la Misericordia di Lucca viene riconosciuta come Ente di Pubblica Assistenza e Beneficenza, staus che l'Arciconfraternita ha conservato fino al 2005.

Agli inizi del '900 proprio l'intuito di Cesare Sardi lancia il primo servizio di emergenza sanitaria, estendendo l'intervento dei volontari, fino ad allora limitato alla città murata, al territorio circostante, con l'ausilio di squadre parrocchiali, poi divenute sezioni della Misericordia. Così ai precedenti cataletti e portantine, trainate a mano, subentrano le lettighe e barelle trainate da ciclisti o da cavalli, finchè si arriva alle autoambulanze. Già nel 1912 i servizi sanitari di trasporto degli infermi con lettiga sono 557 e 337 sono quelli con vettura.